Capuani
Andrea, ex allievo TSE
Catastrofi
naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della natura.
<<Alle
sue leggi si obbedisce anche quando ci si oppone>>. Così affermava J. W.
Goethe stabilendo l’impotenza dell’uomo di fronte alla natura. L’uomo si illude
di poterla dominare ma, ogni qual volta che essa provoca delle vittime per
mezzo di fenomeni naturali avversi, emerge la fragilità e l’impotenza dell’uomo
di fronte ad essa.
Come
affermava E. Boncinelli (Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la
scienza vuol parlare troppo, CORRIERE DELLA SERA): <<La verità è che,
eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di
prevedere i terremoti ed i maremoti>>. Ogni qual volta questi fenomeni
naturali agiscono su ambienti popolati, sono causa di catastrofi che portano
come conseguenza la morte di migliaia di persone.
Oggi,
comunque, grazie alle nuove tecnologie, si riesce a prevedere in modo
approssimativo parte dei fenomeni naturali molto pericolosi, come l’eruzione
dei vulcani e la formazione di valanghe, che fino a pochi decenni fa erano
considerate imprevedibili.
Partendo
da questo presupposto, la domanda che emerge spontanea è: la tecnologia ci
permetterà mai di prevedere con sufficiente anticipo terremoti e maremoti?
Io ritengo che questo sarà
possibile con un ulteriore sviluppo scientifico e tecnologico in modo da
consentire l’evacuazione degli abitanti dai siti minacciati da questi fenomeni.
Ma per quanto queste calamità si possano prevedere, l’uomo rimane impotente dinanzi
ad esse.
R. Thom affermava:<< Quando
non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e
accettare stoicamente il verdetto del destino..>>. L’uomo, insomma, non è
altro che uno spettatore di fronte all’imponenza della natura; per quanto possa
comprendere in anticipo cosa succederà non potrà mai riuscire a fare in modo
che non accada.
In questi ultimi decenni le
catastrofi naturali sono state molteplici e molte sono state legate
all’intervento troppo invasivo dell’uomo sulla natura. Basti pensare ai
maremoti le cui cause sono state ricondotte da scienziati allo scioglimento
delle calotte polari, provocato dall’inquinamento dell’atmosfera da parte
dell’uomo.
Pertanto ritengo che dal canto
nostro rimarremmo solo spettatori e mai registi di questo “film” che è la
natura. l’unica cosa che potremmo fare è cercare di limitare i danni che
causiamo al nostro pianeta e stare sempre pronti ad incassare il colpo e
cercare di prevedere con un sufficiente anticipo le catastrofi in modo da poter
salvare qualche vita in più.
Nessun commento:
Posta un commento