venerdì 16 novembre 2012

Fidati: diffida da chi tela propone La pandemia delle nuove droghe tra i giovani di Eric Kouame Ebagnilin , settore TIM <>, ecco il triste quadro che dipinge Carlo Climati della nuova pandemia che distrugge i nostri giovani. come sappiamo tutti, il fenomeno della tossicodipendenza è sempre stato un problema nella nostra società. Infatti in meno di venti anni il livello mondiale di consumo è raddoppiato per le droghe pesanti ed è iniziata la diffusione di nuove sostanze che hanno prezzi accessibili rispetto alla cocaina o l’eroina. secondo l’Osservatorio DSSFAD fumo alcol e droga, nel 2002 il 79,5% degli utenti che si sono rivolti al SeRT avevano problemi con l’eroina come sostanza primaria assunta. Tra le sostanze secondarie più utilizzate nel 2002 risultano essere al primo posto i cannabinoidi e la cocaina. Quelli che pagano il prezzo più alto oggi sono i nostri figli che con le nuove droghe come l’”ecstasy” distruggono la loro vita e forse anche quella degli altri: sono spesso le discoteche che costituiscono il canale principale di distribuzione e circolazione di queste droghe . In alcune discoteche è quasi un obbligo l’uso di queste sostanze, in altre rappresenta una possibilità alla,portata di tutti e di tutte le tasche. I nostri giovani cercano, insomma, quell’euforia, quella perdita di consapevolezza e quel lasciarsi andare, che non hanno a disposizione per tutta la settimana, ma nell’oscurità della notte, infatti, si nasconde il grande nemico. Si chiama “ecstasy, alcune pastiglie si presentano con la forma tradizionale altre a forma di stella e con i nomi più bizzarri: “Snoopy”, “Popeye; con le forme più strane: a stella, poligonali, ma servono tutte allo stesso scopo: “sballare”. chi consuma l’”ecstasy” crede di assumere dei superpoteri, come certi personaggi dei fumetti. In realtà, l’unico potere che ha questa droga è di renderli schiavi. In più sono stati dimostrati gli effetti nefasti della droga sulla salute soprattutto quando queste pasticche vengono “tagliate” cioè mescolate con altre sostanze nocive, possono condurre all’intossicazione dell’utente e, nel peggiore dei casi, alla sua morte. L’uso della droga non risparmia nessuna classe social: in effetti personaggi famosi e uomini politici che “devono” costituire dei modelli per la gioventù, cadono anche loro nella trappola e nel vizio della tossicodipendenza. Non molto lontano da noi, un quotidiano inglese, il “Daily Mirror” ritrae la famosa top model Kate Moss e il suo fidanzato Pete Doherty intenti a sniffare cocaina insieme ad altri amici. Questo episodio mostra fino a che punto il problema della droga sia grave, nonostante campagne di lotta contro la tossicodipendenza. E che dire del jingle pubblicitario dell’industria greca di Borotalco, del novembre 2002, dove si leggeva <<>: la retorica domanda che ti viene sempre in mente è di sapere perché i nostri ragazzi si lascino andare così al rischio di rovinare la loro vita e forse anche quella degli altri. Forse lo fanno per depressione? Per mancanza di affetto? Per noia? Per voglia di perdere il controllo? Ma come si può rimediare a questa pandemia? Alcuni sono per la chiusura anticipata delle discoteche, con una maggiore sorveglianza delle forze dell’ordine, con operazioni di repressione dello spaccio rivolta soprattutto ai grandi spacciatori. Altri pensano che la depenalizzazione dell’uso di queste sostanze potrebbe addirittura ridimensionare il fenomeno. In attesa di trovare soluzioni, i nostri giovani si stanno autodistruggendo, giorno dopo giorno e sabato dopo sabato… compromettendo il loro futuro. (Eric Kouame Ebagnilin )

mercoledì 12 settembre 2012

catastofi naturali: II parte

Biason Giuliano, ex allievo TSE

Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della natura.

La natura ci circonda e noi viviamo in mezzo ad essa: eppure ne siamo estranei e conosciamo ben poco dei fenomeni naturali. Come ci dà la vita così la natura può togliercela e noi rimaniamo in balia di situazioni in cui possiamo intervenire ma non conosciamo bene gli effetti del nostro intervento. premesso ciò dovremmo avere un po’ di paura quando parliamo della forza della natura perché << La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle nostre responsabilità.>> (G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA).

La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizioni di prevedere i terremoti e i maremoti. Questo fatto sta a sottolineare l’inadeguatezza delle nostre conoscenze scientifiche e le insufficienze della nostre tecnologie.

Queste lacune sono causate dal fatto che non si investe in modo adeguato

catastrofi naturali: prima parte


Capuani Andrea, ex allievo TSE

Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della natura.

<<Alle sue leggi si obbedisce anche quando ci si oppone>>. Così affermava J. W. Goethe stabilendo l’impotenza dell’uomo di fronte alla natura. L’uomo si illude di poterla dominare ma, ogni qual volta che essa provoca delle vittime per mezzo di fenomeni naturali avversi, emerge la fragilità e l’impotenza dell’uomo di fronte ad essa.

Come affermava E. Boncinelli (Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare troppo, CORRIERE DELLA SERA): <<La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di prevedere i terremoti ed i maremoti>>. Ogni qual volta questi fenomeni naturali agiscono su ambienti popolati, sono causa di catastrofi che portano come conseguenza la morte di migliaia di persone.

Oggi, comunque, grazie alle nuove tecnologie, si riesce a prevedere in modo approssimativo parte dei fenomeni naturali molto pericolosi, come l’eruzione dei vulcani e la formazione di valanghe, che fino a pochi decenni fa erano considerate imprevedibili.

Partendo da questo presupposto, la domanda che emerge spontanea è: la tecnologia ci permetterà mai di prevedere con sufficiente anticipo terremoti e maremoti?

Io ritengo che questo sarà possibile con un ulteriore sviluppo scientifico e tecnologico in modo da consentire l’evacuazione degli abitanti dai siti minacciati da questi fenomeni. Ma per quanto queste calamità si possano prevedere, l’uomo rimane impotente dinanzi ad esse.

R. Thom affermava:<< Quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente il verdetto del destino..>>. L’uomo, insomma, non è altro che uno spettatore di fronte all’imponenza della natura; per quanto possa comprendere in anticipo cosa succederà non potrà mai riuscire a fare in modo che non accada.

In questi ultimi decenni le catastrofi naturali sono state molteplici e molte sono state legate all’intervento troppo invasivo dell’uomo sulla natura. Basti pensare ai maremoti le cui cause sono state ricondotte da scienziati allo scioglimento delle calotte polari, provocato dall’inquinamento dell’atmosfera da parte dell’uomo.

Pertanto ritengo che dal canto nostro rimarremmo solo spettatori e mai registi di questo “film” che è la natura. l’unica cosa che potremmo fare è cercare di limitare i danni che causiamo al nostro pianeta e stare sempre pronti ad incassare il colpo e cercare di prevedere con un sufficiente anticipo le catastrofi in modo da poter salvare qualche vita in più.


 

mercoledì 27 giugno 2012

Macchè eroe: chi non paga le tasse è un ladro, perchè usufruisce di tutte le pubbliche infrastrutture facendole pagare solo a noi cittadini onesti (nota di Lidia). Tasse! Una cosa bellissima... se le pagassero tutti! Le tasse si pagano allo Stato. Ma lo Stato siamo noi = chi non le paga, ruba nelle nostre tasche (Luca Cattaruzza, diplomato TIM) <>. E’ chiaro che se a un qualsiasi abitante in una qualsiasi parte del pianeta qualcuno dica <>, questo qualcuno riceverebbe immediatamente una “scarica” di insulti, rischiando anche di subire delle percosse. Personalmente, farei una riflessione su alcuni punti principali riguardanti questa dichiarazione e le tasse più in generale, partendo ovviamente dal fatto che Padoa Schioppa non ha mai detto “pagare le tasse è bello”, come riporta erroneamente in un suo articolo dell’epoca il giornalista Mario Giordano nella rubrica “Il grillo parlante”. L’affermazione dell’ex ministro dell’Economia recitava: <> e credo di poter affermare che c’è una bella differenza tra le due cose. Come secondo punto, vorrei far notare come in Italia ci sia il fenomeno del ”chi evade le tasse è bravo e furbo”fenomeno sempre più dilagante, ma sbagliato. Se tutti pagassimo le tasse, e per tutti intendo anche chi ora non le paga, allora ne pacheremmo di meno e non daremmo più del 40% di ciò che guadagniamo allo Stato. Perché forse non tutti sanno che noi lavoriamo per mezza giornata senza guadagnarci nulla, dato che del nostro stipendio 4-5-6 ore vanno allo Stato. Inoltre, altro punto fondamentale non molto risaputo, è che un Presidente del Consiglio di qualsiasi schieramento, non può abbassare le tasse a noi italiani. L’unico organismo che può abbassare le tasse è l’U.E. Sembra un paradosso ma le cose stanno così, in un certo senso. Infatti noi paghiamo una così alta percentuale di tasse perché l’Italia ha ancora un debito pubblico piuttosto cospicuo -che ci viene contestato dalla Comunità Europea- e paga tasse risalenti addirittura a passate guerre d’Africa, a passati periodi di crisi e di amministrazioni poco oculate. Quindi, finché l’Italia non avrà estinto questo debito pubblico, non vedremo mai calare le nostre tasse. Ora, due sono gli impegni da prendere e mantenere: il primo è di non credere a chi dice che abbasserà le tasse perché non è vero; il secondo è combattere seriamente l’evasione fiscale, spaventando e minacciando chi non paga le tasse dovute con la galera, prendendo come esempio gli Stati Uniti che, da questo punto di vista, sono avanti a noi di “millenni”, avendo imparato a proprie spese come gestire il pagamento delle tasse.>> (Luca Cattaruzza, ex V A TIM)

domenica 17 giugno 2012

Basta col calcio: parliamo di tennis!

Tennis: uno sport di classe
UN PO’ DI STORIA
Il tennis è nato in Inghilterra, ed è stato uno degli otto sport presenti alla prima edizione delle Olimpiadi moderne fino al 1924, per poi rimanere escluso fino ai Giochi di Seoul del 1988, quando questa disciplina è stata di nuovo inserita.

DOVE E COME SI GIOCA
Il tennis si gioca su un campo rettangolare, sia all’aperto che al chiuso, che può essere di terra rossa, cemento, legno, erba o asfalto, al centro c’è una rete alta m. 0,914 che divide il campo.
Il gioco si suddivide in set, vince chi arriva primo a sei punti con almeno due set di vantaggio.
Il singolo è giocato in due (uno contro uno), il doppio in quattro (due contro due). Il gioco consiste nel colpire una pallina regolamentare lanciandola nella parte opposta del campo con dei movimenti della racchetta che fanno prendere alla pallina molti effetti di rotazione, tra cui due, i più importanti: il TOP SPIN (rotazione in avanti) e il BACK SPIN (rotazione all’ indietro).
Altri colpi che vengono usati sono il servizio, il dritto, il rovescio, la schiacciata e la volèe.
Il servizio è il colpo che si usa all’inizio di ogni punto. I giocatori professionisti riescono a spedire la pallina a una velocità oltre i 100 km/h.
Il dritto è un colpo semplice perché basta colpire con la racchetta dritta la pallina al centro del piatto-corde con una forza da riuscire a mandarla al di là della rete.
Il rovescio è un po’ più complicato perché bisogna colpire la pallina sempre al centro del piatto-corde ma portando la racchetta verso il lato opposto del corpo; cioè se si è destri si porta la racchetta verso sinistra, se si è mancini verso destra e, dopo aver fatto questo, si può colpire la pallina. Con il rovescio si può tenere la racchetta con due o una mano a seconda di come uno si trova meglio.
La schiacciata è come un servizio solo che si effettua quando la palla viene respinta dall’avversario molto vicino alla rete e, rimbalzando, si alza sopra la tua testa, lì si può schiacciare nel campo avversario.
La volèe è un colpo molto complicato perché devi essere in coordinazione con i tuoi piedi: se vuoi che qualcuno te lo spieghi… vai a lezioni di tennis.
I PIU’ GRANDI TORNEI DEL MONDO
Sono i quattro tornei del Grande Slam che si svolgono a Parigi, New York, Melbourne e Londra e poi la famosa Coppa Davis.
In Italia il tennis è rappresentato dalla FIT (Federazione Italiana Tennis), e i tornei si giocano a Roma e Milano.
I PIU’ GRANDI CAMPIONI ITALIANI
Sono Nicola Pietrangeli, Orlando Sirola, Adriano Panatta e, tra la campionesse, Lea Pericoli.
I PIU’ GRANDI CAMPIONI MONDIALI
Ricordiamo Andrea Agassi e Peter Sampras e, tra le campionesse, Martina Hingis.
I PERSONAGGI PIU’ PARTICOLARI
Speciali sono state indubbiamente le sorelle Venus e Serena Williams, per la prima volta due ragazze afro-americane si sono distinte in questo sport che è sempre stato di classe: hanno vinto cinque titoli del Grande Slam. Agli US Open 2001, si sono trovate una di fronte all’altra in finale e in quella circostanza vinse Venus, la maggiore delle sorelle.
Un altro personaggio molto particolare, ancora in attività, è Roger Federer, che, vincendo dodici titoli nel singolare del Grande Slam, quattro Masters e quattordici ATP Masters Series, gli Open d’Australia, il Torneo di Wimbledon e gli Open degli Stati Uniti, risulta primo nella classifica ATP dal 2 febbraio del 2004. E’ riuscito così ad eguagliare, nel 2007, il primato che fu di Biorn Borg: cinque vittorie consecutive nel torneo di Wimbledon .

collegamenti con il Mu-Me-Ma


Aggiungi didascalia
Qui troverai i collegamenti con il Mu-Me-Ma, per leggere le cose che tu stesso o i tuoi compagni avete scritto
Arriva l’estate, non battiamo la fiacca! Cosa faremo quest’estate noi giovani??? Io personalmente vorrei trovarmi un lavoro che mi dia la possibilità di guadagnare un po’ di soldi. Per farne cosa, mi chiederete? Per farne, diciamo… quello che voglio! Le possibilità di trovare delle occupazioni per uno, due o tre mesi, sono molte, . Ma cosa scegliere?? Lavoro in provincia? o stagione al mare? o in montagna??? Le possibilità sono svariate, dal gelataio al dj, dalla baby sitter (per le ragazze), al dog sitter, dal barman al cameriere. Insomma, se hai voglia di lavorare, quasi sempre il lavoro lo riesci a trovare. Ma come informarti per trovare il lavoro più adatto a te??? Molte volte su internet pubblicano varie informazioni utili per trovarlo, sono divise regione per regione e, la maggior parte delle volte, forniscono la possibilità di mettersi direttamente in contatto con il singolo titolare che offre lavoro. Non sempre però è così facile, la maggior parte dei titolari di qualsiasi tipo di esercizio richiede la maggiore età e l’esperienza; motivo per cui molti volenterosi minorenni non trovano nessun posto disponibile. C’è però un’altra strada: la possibilità di inserire annunci su pubblicazioni come, ad esempio, Cittànostra, Il mercatino o altri settimanali dello stesso genere, oppure è possibile fare inserzioni direttamente sulla rete, navigando nei diversi siti appositamente creati per la ricerca di lavoro in tutta Italia come, ad esempio, Monster. Grazie a internet, tutto è più semplificato. Ci si può iscrivere ad una news letter, e ricevere automaticamente le novità sulla propria mail, oppure si può inviare il proprio curriculum, sempre per via telematica, a siti in grado di mettersi in contatto con le ditte che necessitano di personale o direttamente ai siti delle ditte che si occupano dei settori che ci interessano . Insomma, ve lo confermo, con internet è tutto più semplice e veloce, non c’è necessita di recarsi nelle ditte personalmente, e ci sono maggiori margini di riservatezza e di controllo. L’importante è non fidarsi ciecamente di ciò che ti propongono … e di accertarsi chi sia veramente il personaggio con cui sei entrato in contatto, nel senso che si prendono i contatti di persona solo dopo aver controllato in vari modi con chi si ha a che fare. Alessandra Disnan, ex allieva del settore Moda

lunedì 4 giugno 2012

Io attendo qualche messaggio da una certa V A IMT che sta sudando sui libri per gli esami: come va?